Il cheratocono è una malattia della cornea di tipo degenerativo, verosimilmente a trasmissione genetica ed espressione variabile, quasi sempre (oltre il 90% dei casi) bilaterale anche se spesso con diverso stadio tra i due occhi.

Classicamente l’esordio del cheratocono (il termine deriva dal greco e significa “cornea conica”) avviene con maggior frequenza in età puberale e postpuberale (10-12 fino a 25 anni) ma può avvenire anche prima o dopo, senza una prevalenza maggiore a carico di uno dei due sessi e presenta caratteristiche e modalità di evoluzione molto variabili da soggetto a soggetto.

L’evoluzione del cheratocono non si può, infatti, prevedere in modo attendibile in base ai dati rilevati in sede di diagnosi.

Il cheratocono si caratterizza tipicamente con un assottigliamento e sfiancamento progressivo del tessuto (stroma) della cornea soprattutto nella parte centrale e paracentrale inferiore, fenomeno che determina un’alterazione del profilo corneale con conseguente insorgenza di astigmatismo irregolare e deterioramento nel tempo della qualità e acuità visiva.

I soggetti affetti da cheratocono possono essere corretti con occhiali nelle prime fasi della malattia, mentre negli stadi successivi la correzione diottrica è possibile soltanto con lenti a contatto semirigide, spesso costruite ad hoc, data l’elevata asimmetria e irregolarità della superficie corneale.

È da segnalare come le lenti a contatto non costituiscano una terapia del cheratocono, ma soltanto una correzione ottica.

Negli stadi avanzati spesso compaiono opacità o scompensi tissutali che costituiscono indicazione alla sostituzione chirurgica del tessuto colpito, cioè a un trapianto di cornea.

I pazienti affetti da questa patologia sono spesso soggetti a diagnosi tardiva, poiché nei primi stadi il cheratocono mima molto da vicino un astigmatismo non patologico, e solo tramite specifici accertamenti strumentali come apparecchiature per la topografia corneale e Pentacam® o Sirius® per tomografia corneale, mappa pachimetrica e studi computerizzati sui rapporti tra la superficie anteriore e posteriore della cornea e progressione temporale dei profili è possibile effettuare una diagnosi precoce.

Da notare che con l’avvento del Cross-Linking la diagnosi precoce di cheratocono ha assunto una particolare importanza, rendendo possibile bloccare o rallentare la malattia a uno stadio precoce, possibilmente mentre non influisce ancora in modo importante sulla visione del paziente che ancora ha un buon visus naturale o porta agevolmente e con buon risultato visivo un semplice occhiale oppure può ancora essere corretto con la chirurgia refrattiva.

Per una trattazione più approfondita dell’argomento si rimanda a questo link.
http://www.oogroup.it/oftaht/prodotti/pdf/INFOinVISTA_cheratocono.pdf